Scrivere Learning Objectives efficaci: la checklist

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Pianificare e mettere in atto una strategia di Digital Training, non può prescindere da una attenta e precisa definizione dei Learning Objectives. I cosiddetti “obiettivi di apprendimento” sono la base di qualsiasi metrica per determinare l’efficacia degli interventi di Digital Training.

I Learning Objectives devono essere definiti in maniera precisa e mirata prima di qualsiasi altra pianificazione. Sono utili sia agli utenti in formazione sia ai manager che dovranno valutare l’impatto dei corsi erogati. Analizziamo 7 passaggi fondamentali per definire Learning Objectives efficaci.

1. Condurre una analisi dei fabbisogni formativi

Il fine ultimo nella definizione di un Learning Objective è quello di colmare alcuni gap relativamente alle performance sul luogo di lavoro. Come già detto in precedenti articoli, l’analisi non può prescindere dalla rilevazione delle performance dei dipendenti. Il training erogato deve essere un valido aiuto per aumentare le performance lavorative e affrontare la quotidianità più serenamente perché più preparati.

L’analisi dei fabbisogni formativi poggia quindi sull’osservazione dei dati. Questi possono essere ricavati dai report di fruizione di corsi precedenti oppure da specifici report sulle performance che mettono in evidenza dei gap da colmare.

2. Ottenere feedback dagli utenti

Molto spesso il Digital Training viene erogato in modalità “PUSH”, ovvero imposto dall’alto. È il caso di alcuni corsi obbligatori come la “compliance aziendale” o, ad esempio, la sicurezza sul lavoro. Ci sono però diversi casi in cui ascoltare i dipendenti può essere una arma molto efficace per delineare gli obiettivi formativi. Quando sono gli utenti target della formazione ad evidenziare necessità specifiche si può agire a colpo sicuro e raggiungere un sensibile miglioramento delle performance.

Questa analisi collaborativa non è però esaustiva. Spesso i dipendenti evidenziano dei gap nelle “hard skills” mentre tendono a sopravvalutare le proprie “soft skills”.

3. Distinguere i Learning Objectives dai Learning Goals

Nel linguaggio moderno, le parole goal e objective vengono spesso usate come sinonimi. Nel mondo del Digital Training è possibile evidenziare delle sottili differenze. “Goal” è utilizzato in maniera molto generica: un learning goal potrebbe essere quello di “migliorare le prestazioni sul lavoro”. I learning Objectives devono invece essere molto più dettagliati e misurabili e devono permettere di rilevarne in maniera inequivocabile il loro raggiungimento.

È utile in questo contesto suddividere i Learning Objectives in una serie di obiettivi più piccoli e raggiungibili nel breve periodo. In questo modo l’utente sarà costantemente motivato dal raggiungimento degli obiettivi steb by step e potrà monitorare in maniera semplice i propri progressi all’interno del percorso formativo.

4. Coinvolgere diversi livelli di conoscenza

In questo contesto è importante utilizzare la collaudatissima tassonomia di Bloom, coniata nel 1956 dall’omonimo psicologo che ha creato un sistema di classificazione dell’apprendimento diviso in 6 livelli:

  1. Conoscenza: il ricordo e la memorizzazione di informazioni, notizie e dati imparati in precedenza;
  2. Comprensione: capacità di traduzione, interpretazione ed estrapolazione delle conoscenze acquisite; che possano essere collegate a nuove idee in forme diversificate ma riconducibili a quelle originariamente imparate;
  3. Applicazione: capacità di applicazione dei contenuti, delle informazioni, idee e abilità a situazioni concrete che presentino alcune difficoltà;
  4. Analisi: capacità di scomposizione dei problemi negli elementi costitutivi, identificandone componenti e parti ed evidenziandone le connessioni;
  5. Sintesi: capacità di combinazione degli elementi dati in un nuovo corpus di conoscenze in modo da originare un nuovo concetto, una nuova procedura, una nuova e unica conoscenza;
  6. Valutazione: capacità di esprimere e motivare opinioni e giudizi di valore.

Questa classificazione può essere di enorme valore. È possibile infatti analizzare gli oggetti didattici e classificarli in modo da comprendere che tipo di livello dell’apprendimento stimolano nell’utente in formazione. Un corso completo dovrebbe far transitare gli utenti da tutti i 6 livelli della tassonomia di Bloom.

5. Associa un “sostantivo” ai concetti veicolati

Esattamente come in ambulatorio ci viene chiesto di descrivere i sintomi di una patologia utilizzando i sostantivi, è molto utile identificare i concetti chiave veicolati dagli oggetti didattici e nominarli attraverso un sostantivo. È molto importante identificare precisamente i contenuti e i concetti che vogliamo trasferire agli utenti target e chiamarli attraverso pochi e semplici nomi.

Ad esempio, all’interno di un codice etico può comparire uno specifico capitolo che invita a tenere comportamenti corretti e rispettosi del prossimo, costantemente associati a franchezza e sincerità. In questo caso è possibile associare a questi oggetti didattici il sostantivo “lealtà”.

5. Il Rapid Learning è difficile da tracciare.

Inspiegabilmente alcuni sostengono che il Rapid Learning sia un modello di erogazione dei contenuti difficile da tracciare. La strategia di erogazione di contenuti in Rapid Learning non può prescindere da un LMS (Learning Management System) che possa effettuare il tracciamento di tutte le attività formative. Il fatto che gli oggetti didattici possano essere fruiti in mobilità o senza necessariamente avere a disposizione una connessione ad internet non deve far pensare che si possa prescindere da un sistema di tracciamento efficace.

6. Seleziona un “verbo” misurabile

Il verbo scelto non deve essere generico ma deve descrivere nel particolare cosa giudicare e valutare. Ad esempio il verbo “comprendere” è decisamente troppo generico: non si può mai essere sicuri che un utente abbia compreso un concetto. È al contrario possibile accertare che un utente possa “elencare, identificare, illustrare, calcolare” un determinato concetto. In questo esempio sono stati utilizzati dei verbi misurabili in maniera chiara e incontrovertibile. Non utilizzare termini tecnici o incomprensibili per assicurare agli utenti di poter effettuare delle autovalutazioni e di comprendere in maniera chiara i criteri con cui saranno valutati.

7. Verificare la fattibilità

Delineare e scrivere un Learning Objective non è un compito che si esaurisce con l’avvio dell’attività di Digital Training. Se gli utenti non dovessero riuscire a raggiungere quanto previsto, i Learning Objectives individuati possono rivelarsi non corretti. Accertato quindi che non c’è stata incuria e mancanza di applicazione da parte degli utenti è necessario chiedersi se l’obiettivo delineato non fosse mal formulato e quindi non raggiungibile.

Ecco perché è necessario seguire alcuni semplici dettami sulla stesura di ogni singolo Learning Objective che dovrebbe essere:

  • Specifico: diretto, non vago o generalizzato.
  • Misurabile: deve essere possibile testarlo, osservato e valutato in modo pratico.
  • Raggiungibile: deve essere possibile accertarsi inequivocabilmente del suo raggiungimento.
  • Gratificante: gli utenti devono essere motivati nel raggiungimento dell’obiettivo.
  • Puntuale: deve avere un tempo di raggiungibilità in tempi ragionevoli e chiaramente indicati.

La verifica della fattibilità comporta la continua revisione dei Learning Objectives anche quando il corso è già stato lanciato.

È fondamentale valutare le metriche attraverso i report LMS e condurre sondaggi per determinare se i Learning Objectives risultano chiari e in linea con le esigenze dell’utenza target.

Non è escluso che possa essere necessario modificare la formulazione dei Learning Objectives o riconsiderare i criteri di valutazione delle performance dell’utente. Definire e delineare Learning Objectives mirati è il modo migliore per valutare l’efficacia di qualsiasi intervento di Digital Training.

Quiz, assessment e valutazioni in itinere mostrano principalmente che gli utenti possono acquisire i concetti con successo. I Learning Objectives mettono in evidenza che gli utenti hanno assimilato i concetti e li hanno fatti propri e possono applicarli con successo sul lavoro e più in generale, nella loro vita.

Chiarezza, univocità e misurabilità sono le parole chiave per scrivere dei Learning Objectives efficaci, che non disorientino l’utente e che creino le giuste aspettative di crescita.

Che metodo utilizzi per scrivere i tuoi Learning Objectives? Segui questi semplici consigli o ti affidi ad altre metodologie?

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