Sembrava che Linux dovesse farsi strada nella pubblica amministrazione, iniziando a colonizzare i primi comuni, le prime amministrazioni locali.
Apprendo da Repubblica.it che il nostro amato Pinguino è entrato nelle aule di Montecitorio!!
Da oggi sarà infatti possibile per ogni membro della camera, richiedere l’installazione di Linux, e di software OpenSource, su qualsiasi postazione informatica di lavoro.
Il via libera definitivo è arrivato ieri durante la riunione tra i questori della Camera e “i responsabili tecnologie” di ogni gruppo. La discussione in oggetto, verteva sull’applicazione di un ordine del giorno presentato quasi un anno fa da Pietro Folena e Franco Grillini finalizzato alla razionalizzazione dei costi parlamentari.
“Al di là dell’aspetto tecnologico – spiega Grillini – l’adozione di Linux come sistema operativo dei pc dei parlamentari può rappresentare un taglio alle spese di circa tre milioni di euro”.
Folena, presidente della Commissione Cultura dichiara: “si tratta di una decisione straodinaria e assai rilevante. L’istituzione centrale del paese, il Parlamento- osserva – decide non solo di risparmiare – di per sè un obiettivo importantissimo -, ma soprattutto di rendersi indipendente sul piano tecnologico, adottando un sistema open source e quindi liberandosi dai vincoli del software proprietario. In tal modo si va incontro alle esigenze di trasparenza e di sicurezza che sono doverose per una istituzione pubblica”.
Più che sull’aspetto economico (indubbiamente evidenziato dal risparmio sulle licenze software), soffermerei l’attenzione sull’aspetto culturale e ideologico che ha generato una piccola rivoluzione verso una concezione della tecnologia più libera e plurilaterale; insiste Folena “più sicurezza, trasparenza e libertà”.
Per la cronaca ora è disponibile anche la connessione Wifi in alcune zone di Montecitorio…
Restiamo in attesa di vedere gli sviluppi di questa piacevole notizia…